L'Espressionismo astratto fu il primo fenomeno artistico tipicamente americano a influenzare il resto del mondo e a contribuire allo spostamento della capitale artistica da Parigi a New York, ma più in generale dall'Europa agli Stati Uniti d'America.
Il movimento prende il nome dalla combinazione auto espressiva e dell'intensità emotiva degli espressionisti tedeschi, con l'estetica anti-figurativa delle scuole di astrazione europee come il Futurismo, il Bauhaus e il Cubismo sintetico.
In aggiunta, il movimento possiede un'immagine di ribellione,
anarchia, molto idiosincratica e, secondo il pensiero di alcuni, piuttosto
nichilista.
Come prima originale scuola di pittura in America, l'espressionismo astratto dimostrò la vitalità e la creatività del paese negli anni del dopoguerra, tanto quanto il suo bisogno (o abilità) di sviluppare un senso estetico che non fosse ristretto negli standard europei di bellezza.
Il movimento attrasse l'attenzione, nei primi anni cinquanta, della CIA che vi vide un mezzo ottimale per la promozione dell'ideale statunitense di libertà di pensiero e di libero mercato: uno strumento perfetto per competere sia con gli stili del socialismo realista prevalente nelle nazioni comuniste, sia con il mercato dell'arte europea, allora dominante.
Come prima originale scuola di pittura in America, l'espressionismo astratto dimostrò la vitalità e la creatività del paese negli anni del dopoguerra, tanto quanto il suo bisogno (o abilità) di sviluppare un senso estetico che non fosse ristretto negli standard europei di bellezza.
Il movimento attrasse l'attenzione, nei primi anni cinquanta, della CIA che vi vide un mezzo ottimale per la promozione dell'ideale statunitense di libertà di pensiero e di libero mercato: uno strumento perfetto per competere sia con gli stili del socialismo realista prevalente nelle nazioni comuniste, sia con il mercato dell'arte europea, allora dominante.
Dal 1960, la corrente perse d'impatto e non fu più a lungo tanto influente.
Alcuni movimenti, come la pop art e il minimalismo, furono una
controrisposta e una ribellione verso quello che l'espressionismo astratto
aveva generato.
Ad ogni modo, molti pittori, come Fuller Potter, che avevano creato opere espressioniste astratte,
continuarono a lavorare su questa linea per molti anni ancora, a volte
estendendo ed espandendo le implicazioni estetiche e filosofiche di questa
ricerca artistica.
Le opere di espressionismo astratto sono facilmente riconoscibili: in gran parte erano dipinte su grandi tele con forte energia e rapidità, utilizzando grossi pennelli o direttamente gettando il colore puro sulla tela.
Le opere di espressionismo astratto sono facilmente riconoscibili: in gran parte erano dipinte su grandi tele con forte energia e rapidità, utilizzando grossi pennelli o direttamente gettando il colore puro sulla tela.
Esistono
diverse interpretazioni di questa corrente, in quanto molti artisti considerano
l'espressionismo in forma astratta come una rappresentazione violenta, mentre
altri si approcciano a questa tecnica in modo più sereno, ovvero interpretando
con la pittura espressionista le immagini astratte.
Da
sottolineare il fatto che non tutte le opere di questa corrente sono astratte o
espressioniste, ma si rispecchiano nella corrente per la spontaneità del
rapporto dell'artista con l'opera e il ruolo privilegiato dell'inconscio nel
processo creativo.
Nella
sua genericità, il termine "Espressionismo
Astratto" ha il pregio di evidenziare due attributi fondamentali di
tutta la corrente:
• il ruolo centrale assegnato all'individualità dell'artista;
• lo sviluppo di un linguaggio pittorico di tipo astratto.
L'arte consiste nell'atto stesso del dipingere.
• il ruolo centrale assegnato all'individualità dell'artista;
• lo sviluppo di un linguaggio pittorico di tipo astratto.
L'arte consiste nell'atto stesso del dipingere.
Al
centro del lavoro è l'individualità dell'artista, che si pone in una condizione
di rischio, mette in gioco la propria esistenza in senso psicologico e
spirituale.
Luogo
di esistenza dell'artista e dell'arte è il quadro, spazio libero da convenzioni
estetiche, in cui l'artista convoglia le proprie emozioni e la propria energia
vitale.
Particolarmente esplicativa in tal senso è la denominazione "Action painting", perché pone l’accento riguardo all'urgenza dell'azione per l'artista.
Particolarmente esplicativa in tal senso è la denominazione "Action painting", perché pone l’accento riguardo all'urgenza dell'azione per l'artista.
"Azione"
non in senso motorio, gestuale, come è stato spesso equivocato, ma in senso
psicologico ed esistenziale.
L'artista esiste non perché raffigura qualcosa, ma perché sceglie di agire.
L'artista esiste non perché raffigura qualcosa, ma perché sceglie di agire.
"Azione"
intesa come assunzione del rischio di dipingere il quadro senza un progetto,
lasciando che il quadro nasca e si riveli al momento.
"Azione",
quindi, come auto-conferma dell'esistenza dell'artista.
Moreno BLASI
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